Grasso addominale e metabolismo
Come mai nonostante prestiamo la giusta attenzione all’alimentazione e al movimento fisico notiamo un aumento del grasso addominale? Forse è il momento di iniziare a conoscere il nostro metabolismo.
Il metabolismo è l’insieme dei processi necessari a trasformare il cibo in energia. A cosa può essere dovuto un rallentamento del metabolismo? Ci sono rimedi a cui possiamo ricorrere? Oggi parliamo di un innovativo attivatore metabolico e dei suoi preziosi attivi naturali.
Per quale misterioso motivo gli abiti che l’anno scorso ci calzavano a pennello improvvisamente stringono? Un aumento della circonferenza dell’addome ci può cogliere di sorpresa. Eppure siamo stati attenti all’alimentazione, cercando di non cedere alle voglie improvvise e impegnandoci a scegliere con cura i nostri pasti…
In questi casi ci torna in mente una coppia di parole che abbiamo sentito pronunciare diverse volte senza mai prestarvi grande attenzione: metabolismo lento. Potrebbe esserci un nesso tra questo concetto e l’aumento della nostra circonferenza addominale?
Nel frattempo, dopo essere saliti sulla bilancia (in effetti non lo facevamo da un po’), il dubbio di un possibile aumento di peso è diventato una certezza.
L’altra certezza, che speriamo di aiutarvi a maturare con questo articolo, è che ridurre il grasso addominale non è solo una questione estetica, bensì un passo importante per mantenersi in un buono stato di salute. Vediamo perché.
Una precisazione prima di tutto: il metabolismo è un tema molto complesso e non è possibile pretendere di comprenderlo a fondo in poco tempo. Però è possibile avvicinarsi a questo argomento per iniziare a conoscere l’importante e delicato meccanismo che regola l’insieme dei processi necessari a trasformare il cibo in energia, essenziale per mantenerci in vita e per svolgere qualsiasi attività.
Le attività del metabolismo sono essenzialmente due: quelle che permettono le funzioni vitali del corpo in condizione di inattività e quelle che ci consentono di compiere qualsiasi tipo di movimento (dal più semplice alla vera e propria attività fisica, fino alle pratiche sportive). Nel primo caso parliamo di metabolismo basale.
Soffermiamoci su questo primo tipo di metabolismo, ovvero quello che consuma la maggior parte delle energie (il 60-70%) rese disponibili al nostro organismo grazie all’alimentazione.
Quando questo tipo di attività non consuma abbastanza a fronte delle funzioni vitali che mantiene attive (dalla respirazione alla circolazione sanguigna, dall’attività cerebrale a quella digestiva e così via) parliamo di metabolismo lento. È un metabolismo che tende a conservare piuttosto che a smaltire. Da ciò derivano quegli accumuli adiposi che notiamo in alcune parti del corpo. Quello che invece non vediamo, ma che probabilmente potremmo riscontrare con le adeguate analisi, è una maggiore quantità di colesterolo nel sangue, oltre all’alterazione di altri valori come glicemia e uricemia.
Quello che si cera nel nostro organismo è infatti un circolo vizioso difficile da interrompere, che comporta una generale alterazione dei valori metabolici (colesterolo, glucosio, pressione sanguigna e acido urico), tra loro collegati. A questo punto viene spontaneo chiedersi se sia il grasso ad alterare i valori metabolici o, al contrario, se sia l’alterazione del metabolismo a produrre accumuli adiposi. Purtroppo a questa domanda non c’è una risposta univoca, perché le alterazioni possono verificarsi a partire da una causa piuttosto che dall’altra. Ciò che è certo è che l’alterazione del quadro metabolico può portare anche a conseguenze serie, come il rischio di sviluppare nel tempo patologie cardiache, per esempio. Quali rimedi possiamo dunque mettere in atto?
Se il problema dell’aumento della circonferenza del nostro addome ha poco a che fare con le nostre abitudini alimentari (già abbastanza corrette) e con l’esercizio fisico (a cui ci dedichiamo già con una certa regolarità), non servirà a nulla aumentare le rinunce a tavola. Anzi, una dieta eccessivamente restrittiva il più delle volte non è d’aiuto. Potrebbe addirittura farci ottenere l’effetto contrario, abituando l’organismo a gestire uno scarso apporto calorico e inducendolo a mettere da parte quante più calorie possibili (causando un ulteriore rallentamento del metabolismo).
Del resto un rallentamento del metabolismo può avvenire per diversi motivi, tra i quali l’avanzare dell’età. Come iniziare allora a ridurre il grasso addominale?
Una risposta arriva dal mondo degli integratori che ZUCCARI ha ideato per offrire all’organismo l’aiuto necessario a mantenersi in un buono stato di equilibrio, in ogni fase della vita. Slim Metabol è formulato con lo specifico obiettivo di interrompere il circolo vizioso che si genera tra grasso addominale e dismetabolismi. Si tratta di un attivatore metabolico composto da 24 attivi naturali specifici, che stimola il metabolismo svolgendo anche tutte le altre funzioni necessarie a supportare questo processo: motivarci, liberare l’organismo dalle tossine drenando i liquidi, ridurre un possibile stato di affaticamento e dare tono sia alla pelle che ai muscoli, rinforzando inoltre le difese immunitarie. Per conoscere a fondo le modalità attraverso cui Slim Metabol favorisce il metabolismo e supporta le altre attività che consentono di recuperare e mantenere un buon peso corporeo, clicca qui.
Ora sappiamo che l’aumento di peso si tratta di un indizio di una possibile alterazione dei fattori metabolici, che può mettere a rischio l’intero equilibrio dell’organismo. Sappiamo che il primo passo per iniziare a cambiare rotta consiste nel migliorare la qualità della nostra nutrizione e nel praticare attività fisica regolarmente. Ma se a dispetto delle nostre buone abitudini non vediamo risultati consistenti, significa probabilmente che il nostro metabolismo ha bisogno di un aiuto per rientrare nella sua corretta funzionalità.